Il comportamento è invocato per la riduzione all’identico del gesto, dell’atto, dell’intervento, nonché per l’abolizione del disturbo dalla memoria e dall’esperienza. Ciò va in direzione dell’abolizione della ricerca e della cifra.
Con l’egemonia del discorso che esige il livellamento comune, la cura è diventata dunque il processo rieducativo che deve mirare all’accettazione della distribuzione del male secondo le origini. La cura deve celebrare l’obbedienza del soggetto alla sostanza regolatrice, ovvero la sostanza che viene dall’origine, posta nell’encefalo.
L’encefalo è rappresentato dalla cosiddetta scienza moderna come il supporto dell’origine di tutti i viventi: ecco perché ogni malattia è ricondotta a malattia mentale, sacramentale, la quale dev’essere, sostanzialmente, trattata a livello medico.